Per creare le mie opere fisso e irrigidisco la stoffa sulla tela e dipingo senza cavalletto, lanciando il colore sul quadro steso sul pavimento o facendolo gocciolare: è la tecnica dell’action painting, la stessa usata da Jackson Pollock.
I quadri mescolano capacità compositiva e istinto: quando dipingo, mi lascio guidare dalle emozioni. Le mie opere sono energia, carica vitale, espressione di ciò che sono e di ciò che sento.
Lavoro spesso lo sfondo con la tecnica potente del collage: fumetti, pezzi di juta, pagine di giornale. Le parole si intrecciano, i simboli rivelano il messaggio che voglio trasmettere.
Lo faccio per me, ma anche per chi si rivolge a me chiedendomi di raccontare un pezzo della sua vita.
Allora, ecco una camicia che emerge dagli spartiti, parlando dell’amore di un organista per la musica. Oppure un girasole che fa capolino da un camice, raccontando la voglia di rinascita di un’infermiera, in prima fila contro la pandemia.
Dipingo per me stessa e per gli altri, in Italia e all’estero: alcuni dei miei quadri hanno preso il volo fino a Londra, nella casa di un collezionista, altri hanno attraversato l’Italia per essere esposti a Roma o a Palermo, altri ancora sono arrivati fino a Los Angeles per una mostra d’arte collettiva .
Mi piace pensare di essere un’ambasciatrice dell’Italia nel modo, che tiene viva e trasmette la creatività della sua terra. Per questo, in ogni mio quadro sostituisco uno dei bottoni originali con un bottone tricolore. È la mia firma, ostinata e innamorata, che celebra l’orgoglio di essere italiana.